La svastica sul Sole e Napoli '44 - tra Philip Dick e Francesco Patierno

Dal film - documentario "NAPOLI '44" di F.sco Patierno, dai diari raccolti in un libro, dell'Ufficiale Inglese Norman Lewis:

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Prima e durante le 4 giornate di Napoli (28 sett. - 1 ott. 1943), con cui i Tedeschi furono, definitivamente cacciati da Napoli, essi collocarono degli esplosivi a scoppio ritardato, per tutta la città, congegnati in modo tale che non si sapeva quando sarebbero scoppiati, per potenziare l'effetto distruttivo, ai danni della popolazione civile (che si erano impegnati, coi generali italiani codardi e traditori, con i quali avevano trattato, a "rispettare").

Molti esplosero, con effetto devastante.

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Sparsero la voce che, quando sarebbe tornata la luce, dopo un black out, molti ordigni nascosti sarebbero esplosi (non era vero, ma serviva ad aumentare il panico e il disorientamento).

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Nondimeno

gli Alleati sconvolsero Napoli, con i loro bombardamenti, prima dell'8 settembre '43; ma anche dopo, nonostante i tedeschi fossero in rapida ritirata, soprattutto dopo le 4 giornate di Napoli, continuarono a bombardare perché miravano alle RETROVIE TEDESCHE, senza curarsi minimamente che capitassero bombardamenti su caseggiati, treni, strade, dove si trovavano civili italiani.

Molte furono le vittime di questo sconsiderato e criminale comportamento.

 

“LA SVASTICA sul SOLE”?

Se ripercorro con attenzione e con particolare spirito critico gli eventi salienti della IIa GUERRA MONDIALE, non posso fare a meno di osservare che

nelle FOLLI PROSPETTIVE del NAZISTI doveva esserci, certamente, l’obiettivo che la GERMANIA sarebbe stata l’UNICA VINCITRICE del conflitto.

Probabilmente, al posto degli Americani, avrebbero sganciato loro, i Tedeschi, le bombe atomiche sul Giappone; UTILE durante la GUERRA, ma una volta stabilizzata la situazione, tra lo STRATOSFERICO AVANZAMENTO TECNOLOGICO dei Tedeschi, in grado di rendere realizzabili, addirittura “razzi per andare su Marte”, e il senso di RELIGIOSITA’ proveniente dall’Imperatore, che aveva permesso il successo bellico dei Giapponesi, è facile immaginare da che parte sarebbe stata l’EGEMONIA.

L’Italia, quindi, era destinata a divenire una colonia della Germania, per come Mussolini aveva condotto i rapporti con l’alleato, la strategia di guerra su vari fronti (persino nei Balcani e contro la Grecia, se non fossero intervenuti i Tedeschi ad un certo punto, sarebbe stata una catastrofe), la scarsa consistenza istituzionale ecc.; e siccome, come si sa, NESSUNO regala NULLA, dobbiamo trarne le logiche conclusioni.

Ma NON una COLONIA come, adesso polemicamente si dice, ed è, per molti versi, ad opera degli Americani, gli Inglesi ecc. cioè nello stesso quadro e nella stessa situazione di altri Paesi, quali ad esempio, la Spagna, la Grecia, la Polonia, ecc. che quindi si affiancano.

Stato di fatto fluido, comunque, nel tempo, e suscettibile di essere superato; bensì una COLONIA isolata e duramente sottomessa: da una parte ci sarebbe stato il pungo di ferro dei Tedeschi, la loro DIFFIDENZA e il loro DISPREZZO; e da altre parti l’ODIO delle altre Nazioni che, anche con la complicità dell’Italia, la Germania aveva sottomesso.

DAVVERO una BELLA PROSPETTIVA!

 

E il nostro Duce? Così intelligente, così pronto, l’uomo della provvidenza, l’uomo delle case popolari, delle corporazioni, dell’ordine pubblico, ecc. ecc. NON si era accorto di questa situazione, o peggio la ACCETTAVA?

Altro che “TRADIMENTO”! Forse era proprio questo il “tradimento” ma  a DANNO degli Italiani, non ad OPERA degli Italiani.

Era inevitabile l’ARMISTIZIO con gli Alleati, una volta sostituito il Governo velleitario, narcisista e schizoide del FASCISMO, con un altro Governo pur sempre della MONARCHIA COSTITUZIONALE, però più vicino alle logiche dei rapporti di forza, agli interessi del Paese ecc.

 

ALTRO discorso è quello del MODO con cui fu gestito il PASSAGGIO, doloroso ma inevitabile, ai nuovi tempi, da parte dei GOVERNANTI e dei VERTICI dell’ESERCITO.

Questa fu una cosa davvero OBBROBRIOSA, SCANDALOSA e CRIMINALE.

Se ne sarebbe dovuto DISCUTERE di più, ma tutto fu chiuso con l’immancabile retorica della

FEROCIA TEUTONICA.

La “ferocia teutonica” è come gli cioccolatini che stanno in tutte le confezioni.

E con l’assegnazione qualche decina di MEDAGLIE a pioggia.

Il tutto per NASCONDERE meglio i CADAVERI negli ARMADI.

Oggi, oltre 70 ANNI dopo, se ne parla di più.

Probabilmente non si finirà mai di parlarne, ma è bene che si dia, almeno, la giusta impostazione al discorso.

NELL'IMMAGINE

 

Giuseppe Deiana e Umberto Santino

 

il 12 ottobre, a Milano, allo spazio Barrili, via Barrili 21, per la

 

presentazione del libro di Umberto Santino "La STRAGE RIMOSSA, Nola 11 settembre 1943".