POESIA VERA

POESIA VERA

 

Se penso alle scale

penso…

ad una antica torre in montagna,

alla casa paterna

ai granitici sassi,

ma forse era un sogno.

 

Penso ad un cielo terso,

ad un soffice terrazzo sul mondo

di bianche nubi

dal quale si affacciano gli angeli,

ma non sono contenti.

Qui non può che esserci un sogno.

 

Sussurri in orecchie

che non vogliono sentire.

Baci su labbra

che non vogliono dischiudersi.

Carezze su un metafisico volto

senza contorni e calore…

se non è un incubo questo…

 

Se penso ad un salice

penso alla passione e all’amore

sotto un cascame di rami e di fronde,

segreto, passato, sparito…

forse nient’altro che un sogno.

 

 

Mi fa pensare

alla salvezza del mondo

la parola “sementi”.

Comoda pigrizia nascosta

dietro l’alibi di un anno sabbatico,

mentre il mondo va a rotoli,

e sullo sfondo… contadini…

rovesciano la terra…

scavano solchi…

seminano…

e i loro volti? I loro occhi?

I capelli… le età…

i piedi rattrappiti di fango… le mani callose…

il cielo è di tutti i colori.

Il sudore dei campi

sui meridiani e i paralleli del mondo

in gran parte

… la sua salvezza o la sua scomparsa.

Penso all’estate,

alle basse colline di grano,

al mare e alla carezza del vento,

se penso ai sementi.

 

Ma tutto questo cos’è?

Piacere e dolore, angosce e speranze…

incubi… dolci sogni…

senza capire, mai sapere

forse per sempre,

quali di più.

 

 

21 MARZO 2012 – Giornata mondiale della Poesia

 

                                                            Alberto Liguoro

 

Scartabellando tra mie vecchie carte, ho ritrovato questa poesia che avevo scritto oltre 5 anni fa, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, il 21 marzo 2012, ed era poi andata nel dimenticatoio.

La recupero e la dedico a tutti coloro che amano e comprendono realmente, che cosa è la POESIA.

Colgo questa occasione per dire qualcosa che ho particolarmente a cuore.

3 o 4 amici, tra i miei 7 o 8 lettori, mi rimproverano perché è molto tempo che non scrivo più poesie (in realtà da diverso tempo, non  sto scrivendo più nulla. Mi sento un po’ sconfortato, ma mi riprenderò).

Li ringrazio molto del loro affetto, che ricambio, devo però fare presente un paio di punti importanti:

Innanzitutto la POESIA non è un documento o una pratica burocratica; non si può pianificare, organizzare, neanche insegnare, come è autorevolmente confermato da più parti; né è collocabile in una classificazione alla stregua delle realizzazioni manuali degli artigiani, come in modo, secondo me, superficiale e fallace, qualcuno sostiene.

John Keats, il poeta inglese che, 200 anni fa, morì giovanissimo a Roma, dove si era tardivamente recato alla ricerca di un clima che potesse giovare alla sua precaria salute, molto disprezzato in vita, dai Grandi Maestri che calavano dall’alto la loro indefettibile “saggezza”, e poi riconosciuto come uno dei massimi letterati del Romanticismo, sosteneva che la poesia è l’unica forma d’arte che non si può insegnare. Essa sgorga dall’anima, come le foglie e i rami dall’albero.

 

E allora che cos’è la POESIA?

E’ NULLA e TUTTO, secondo me.

E’ lo spirito vitale dell’Essere Umano, che poi si esprime in tutti i modi possibili.

E’ l’ARIA che RESPIRIAMO.

Qualche anno fa, un mio carissimo amico mi scrisse per chiedermi che cosa ne pensassi dei suoi versi.

Risposi con una lunga lettera, che aveva un unico scopo, quello di dimostrargli (spero di esserci riuscito) che la sua domanda non aveva senso.

Essa finiva, più o meno, così:

segui sempre e sicuro la tua strada, e la tua vena poetica di onestà intellettuale, capacità di osservazione e verità di sentimenti… e goditi una buona domenica.

E queste parole confermo qui.

Se e quando foglie e rami spunteranno dal mio albero, sarò, certo pronto, a non lasciarmi sorprendere e non mancherò di esternarlo a chi mi vuole bene o, almeno, ha piacere che io mi faccia sentire.

C’è un MANTRA che, ultimamente, con particolare insistenza, veicola il mio pensiero:

LA POESIA, come l'aria, non manchi mai a nessuno;
LA POESIA, come il seme, incontri sempre terreno fertile e non roccioso o desertico;
LA POESIA, come l'acqua accompagni lo scorrere della vita, e non lo travolga:
LA POESIA, come l'anima, sia immortale e non solo materiale.

Di recente ho aggiunto:

LA POESIA, come l'informazione, non tralasci, in ogni momento, di tormentare la coscienza.

 

E con questo, vengo al secondo punto che desideravo trattare:

Forse non è neanche vero che da molto tempo non mi dedico più alla POESIA.

Bisogna intendersi su questo punto, alla luce, anche, di quello che è il mio pensiero, come sopra riferito:

E’ POESIA quello che si mette in versi? Lo scritto su un  pezzo di carta, o solo questo?

A volte non lo è, come quando non c’è sincerità, non c’è partecipazione; c’è opportunismo, mistificazione, intenzione malvagia di occultamento di come si è realmente nel proprio effettivo essere interiore, o depistaggio.

Immagino, ad esempio, un delinquente che simula di scrivere poesie, per dimostrare di essersi redento e riuscire ad ottenere permessi premio, grazie ai quali commettere altri crimini.

Non ha certo nulla che vedere con la poesia un comportamento del genere; ma possono esserci decine, se non centinaia di analoghi esempi, come “fare il poeta” per scroccare cibo, soldi, favori, addirittura per carpire la buona fede di persone deboli o molto giovani, ecc.

Può esserci, invece POESIA, e tanta forza poetica, in altre situazioni dove non c’è foglio su cui scrivere, non c’è computer, penna o stampante; c’è solo AZIONE, c’è solo la MENTE, il CUORE o entrambi.

C’è la POESIA VISIVA, la POESIA PERFORMATIVA, l’interpretazione, il gesto poetico.

Ma, soprattutto fare qualcosa che non sia egoistico (salvarsi l’anima pregando in Chiesa, in vista del Paradiso, è quanto di più EGOISTICO riesco ad immaginare):

curare un ammalato grave, aiutare qualcuno in difficoltà, sacrificarsi per chi ha bisogno, questa è POESIA che nulla ha di meno di quella “stampata” e, spesso, ha molto di più; soprattutto nel Mondo degradato e disorientato che è sotto i nostri occhi, al giorno d’oggi.

Penso che sia VERA POESIA l’aiuto ai migranti che affrontano terribili prove, ai bambini stremati, prodigare sforzi per alleviare malattie, miseria ecc.

E’ certo POESIA anche lottare perché ci sia un Mondo migliore, più solidale, più indirizzato verso la FELICITA’ che non l’OPPRESSIONE.

Non voglio tediare più a lungo il lettore.

Personalmente qualcosa faccio, anche se credo sia sempre poco, in questo senso, e sono convinto che tutti debbano farlo; in tal modo, almeno quelli che ci mettono forza e volontà, possono, senza ombra di dubbio, con voce forte e chiara, dire “IO SONO UN POETA”.

E qui mi fermo. Lascio così in sospeso questo mio scritto. Magari… perché no? Anche questo è POESIA.