Roma e la Cina
DRAGON BLADE - la BATTAGLIA degli IMPERI
E’ un film del 2015 di coproduzione CINA – USA, in lingua inglese, cinese mandarino, latino, turco.
Un film, forse, non proprio di grande levatura artistica, ma non stupido; nel cast peraltro appaiono attori del calibro di Adrien Brody, John Cusack, Jackie Chan. Candidato alla migliore coreografia d’azione all’Hong Kong Film Award nel 2016.
La trama, drammatica e avvincente, è incentrata su una storia di fantasia; tuttavia segue un filone realistico.
In esso si incontrano e si fronteggiano, in un imprecisato luogo, lungo la via della seta, in varie vicende, alla metà del I° secolo a. C., l’esercito imperiale cinese e l’esercito imperiale romano.
Questo film conferma una mia teoria, maturata a seguito di varie osservazioni e considerazioni, contenuta nel romanzo di futurologia “Rumore di passi nei giardini imperiali”, ripresa nel pamphlet “Passi nel Cosmo e mappa del Cosmo”, e oggetto di molti sfottò, e ben pochi consensi; cioè la seguente:
Non è infondato ritenere che l’Imperatore Romano e i suoi consiglieri politici e militari, già a partire da Cesare Augusto, ma anche i più qualificati mercanti romani, fossero a conoscenza dell’esistenza di un Grande Impero nell’Estremo Oriente, appunto il Celeste Impero; e, attraverso la via della seta, fossero venuti anche a contatto, ben prima di Marco Polo, sia pure perifericamente con esso.
I due Imperi, ben diversi nelle loro connotazioni strutturali e sovrastrutturali (tanto per dirne una, l’Impero Romano nasceva da una sola città, era, pertanto FONDAMENTALE la questione della cittadinanza che, in effetti, caratterizzò, con varie diversificazioni e modifiche, tutta la sua esistenza, già dalla nascita di Roma, fino alla caduta dell’Impero; l’Impero Cinese derivava, invece, dall’unione dei Regni, quindi era assolutamente IRRILEVANTE il problema della cittadinanza), non entrarono mai in conflitto tra di loro, a parte, a quanto pare, un vago incontro-scontro, nel 53/48 a.C.(è già l’era di Ottaviano Augusto), tra una legione di soldati mercenari romani sbandati, probabilmente provenienti dalle Provincie orientali dell’Impero, e soldati cinesi (al quale, si direbbe proprio, faccia riferimento il film menzionato). Si ha notizia, sia pur vaga, di contatti tra esponenti dei 2 Imperi, attraverso delegazioni cinesi giunte via mare, a partire dal 166 d.C. (epoca di Marco Aurelio); del resto tutto questo, nelle epoche indicate, non veniva considerato di particolare importanza.
Roma dovette ritenere, saggiamente, pericoloso e inutile mettere a repentaglio la propria indiscussa EGEMONIA in Occidente e nel Vicino e Medio Oriente, per andare a scontrarsi con un colosso dell’Estremo Oriente, col quale poteva agevolmente commerciare e coesistere, semplicemente con reciproca indifferenza.
Le Dinastie Cinesi, evidentemente la pensavano allo stesso modo, con riferimento ai loro domini; inoltre: che cosa altro mai avrebbe potuto acquisire la potente e sconfinata Cina, che era già PADRONA di tutto ciò che si potesse desiderare, da un rapporto ostile con Roma?
L’unico contatto e filo conduttore di comunicazione tra Oriente e Occidente, convenzionalmente intesi, rimase quindi, almeno per 400 anni, dai primi due secoli a.C. ai successivi due secoli, con molte varianti, la via della seta.
Andata poi in decadenza e nell’oblio per molti anni, ritornò in auge con l’Impero Mongolo che, dagli inizi del XIII secolo alla metà del XIV secolo, diede grande stabilità e floridità commerciale a tutte le regioni occupate, e quindi ripristinò anche l’importanza della via della seta; attraverso di essa, appunto, Marco Polo, con i suoi familiari e seguaci, nella IIa metà del XIII secolo, raggiunse la Cina e arrivò stabilmente anche a Khanbaliq, l’antica Pechino.
Questo è il fascino della storia, che i nostri giovani dovrebbero apprezzare ed amare di più; ma… ahimé… credo proprio che non abbiano eccellenti maestri.
Ultimi commenti
Chi si contenta delle verità acclarate, è un fanatico. I pensatori veri cercano le ragioni segrete di ogni strategia politica e militare, per migliori apprendimenti, e condanne circostanziate .
Il giudizio espresso è parziale e fortemente etico, ideologico, politico e settario... e il terrorismo? La corruzione politica? La mafia? L'onnipotenza del potere? Il corporativismo ? ecc.
Un bellissimo testo, da far conoscere a tutti!
Lucida perfetta analisi che purtroppo lascia molti interrogativi sulle nostre possibilita' di essere finalmente annoverati tra le nazioni che abbiano saputo fare i conti con il proprio passato .