SIRIA

Cari amici, in occasione di un viaggio in Siria, nel 1999, allorché era ancora in vita il Presidente Hāfiz al-Asad, il padre dell’attuale Presidente, già perché la Siria è una Repubblica, pur succedendosi i Governanti come se fosse una Monarchia (mi verrebbe da dire: “un po’ come accade in Italia”, ma non lo dico), scrissi due poesie, ambedue intitolate SIRIA (una SYRIA per distinguerle), perché da quel viaggio avevo tratto impressioni diverse e in più punti contrastanti. Fondamentalmente un’idea di grande integrazione e capacità di convivenza della popolazione (in alcuni quartieri e piazze di Damasco, c’erano case, mercati, luoghi di culto di musulmani, ebrei e cristiani, senza che tra loro sorgesse alcun problema. Anzi erano gioiosi e comunicativi tra loro). D’altra parte però, c’era come una gran paura, un che di misterioso, oscuro e gelido incombente, pur essendo quello un Paese caldo, colorato, mediterraneo. Questo mi lasciava perplesso. Col senno di poi si è visto come la “gran paura” preludeva a qualcosa di catastrofico ed atroce.

 

Ora, sono trascorsi circa 20 anni, e che cosa abbiamo? Baššār al-Asad, il nuovo Presidente, figlio del precedente Presidente, come dicevo, detto Assad, che sta massacrando il proprio popolo senza pietà, chiaramente prevedendo la propria permanenza al Potere per tutta la vita, con successione già designata ad uno dei discendenti (una monarchia di fatto, diciamo così; con l'appoggio di "chi vuole il petrolio"); ed è uno che ha studiato a Londra eh! Non un beduino del deserto.

Sì è coadiuvato nel mostruoso disegno dal "Mondo Occidentale", che coglie due piccioni con una fava: DIVISO su moltissimi interessi, si affronta su questo territorio, del quale, in fondo non interssa niente a nessuno, senza creare danni alle città e ai territori del c.d. Mondo civilizzato;

inoltre indebolisce sempre di più la Siria, come altri Paesi, su cui esercita la propria egemonia, riuscendo ad ottenere sempre di più; certo in parti contrapposte, ma in  fondo, nell'ottica della SPARTIZIONE.

Putin "aiuta" il Presidente a sconfiggere i ribelli, e intanto BOMBARDA;

Trump "combatte" l'ISIS che è contro il sistema nel suo insieme, non disdegnando di favorire la caduta del Presidente ad opera dei ribelli; in  fondo non ha sempre proclamato di "esportare la democrazia"? E intanto BOMBARDA;

La Francia (Macron) non vuole mai perdere il suo riconosciuto ruolo di "potenza mondiale" e quindi, a sua volta, BOMBARDA.

Ma questo è un VERGOGNOSO effetto dell'IMPERIALISMO, molto difficile da interpretare e combattere; eppure anche questo va fatto, se vogliamo che il nostro Pianeta si salvi.

Ciò che, però è INACCETTABILE e ORRIBILMENTE SCHIFOSO è che il Presidente Assad COOPERA attivamente e freddamente a tutto questo.

Il punto cruciale della sua opera di sterminio e di totale distruzione che, peraltro, si estende su tutta la Siria, da Damasco ai villaggi più sperduti nel deserto, è Aleppo, la città più antica del Mondo; la città dove trovavano e trovano coagulo il passato, il presente e il futuro dell’Umanità, le gioie, la capacità di stare insieme e i lati oscuri del popolo siriano.

E il Mondo? Il Resto del Mondo, che tante volte ha precisato che i suoi interventi hanno carattere di civiltà e di umanità, GIAMMAI altri parametri, quali il petrolio, l’imperialismo ecc. che cosa fa? Sta a guardare, solo perché sotto il suolo siriano scorrono quelle quattro gocce di petrolio, oltre ad oleodotti, gas ecc. che FANNO GOLA, e Assad dà, comunque, certe garanzie alle Grandi Potenze (a differenza di Gheddafi che garantiva solo la lap dance al nostro beneamato Silvio).

Questo è assolutamente obbrobrioso.

Ora, poi, pare quasi che la cosa si sia addormentata, risvegliandosi solo, come da incubi, episodicamente. Gli eccidi, indubbiamente continuano, ma, in gran parte, al di fuori dei riflettori e delle telecamere, secondo i parametri dei nostri giorni; è come se non esistessero.

Se ne parla come se si trattasse di un FILM o di una SERIE TELEVISIVA, e invece lì ci sono ANIME, ci sono DONNE, BAMBINI, VECCHI, MALATI, che hanno perso TUTTO, ma soprattutto la speranza, la gioia, la comune vita delle piazze e dei mercati.

Questo è assolutamente OBBROBRIOSO!

Vorrei fare qualcosa; cerco di fare qualcosa.

Ecco, ora, la POESIA.

Le due poesie, alle quali ho accennato sopra, fuse in un’unica poesia: SIRIA 2018 (ma quanti anni dovremo aggiungere in futuro, senza che nulla sia cambiato di quel destino voluto dall'egoismo, dall'ingiustizia e dalla violenza materiale e morale di quella porzione dell'Umanità che è dalla parte DOMINANTE del Mondo, e non dagli Dei... anzi, c'è da temere, sarà PEGGIORATO, per loro e per il Mondo).

PER NON DIMENTICARE quello che sta accadendo nel luogo dove hanno attecchito i primi semi della nostra Civiltà, e, nello stesso tempo, PER AFFERMARE che la Siria non morirà; non potrà morire, e, prima o poi risorgerà e continuerà ad essere quella di sempre, affinché noi, se non il Mondo intero, un’intera fetta del Mondo, una grande fetta del Mondo, con la sua Storia, i suoi malefici, ma anche i sui benefici, non perdiamo l’identità e la ragion d’essere:

 

 SIRIA 2018

Una fuga di nuvole bianche,

tra il mare e il deserto

di prima e di dopo,

dalla Grecia ci porta

dove nasce il tempo.

 

Prolusioni e dispute

parole,

la Croce e il Corano, Galileo Galilei…

personaggi inquietanti,

musiche antiche,

dolore e la febbre che cambia…

sulla via della seta,

un Paese che ha mille facce… ma non ride mai.

 

E lì si è fermato il tempo,

in una carovana in mezzo al Mondo.

Crociate e macerie,

vento…

statue d’oro, monumenti di pietra e di sangue,

tra le rovine, dove, da sempre abita Dio,

preghiere e mercato…

la guerra e la radio…

carri armati intrisi di sabbia,

ma non è quella vera.

 

Uno squarcio di nubi

nell’eterno distrarsi

e fu subito… Siria,

terra di Papi e Imperatori

vita di contadini, parole d’amore,

fumo di greggi al tramonto

e l’acqua dei pascoli,

capitelli… dove allacciarsi le scarpe.

Ma non è solo questo.

 

Che Siria che…6?

Tu solo lo sai.

Sull’Eufrate… la beduina non c’è!

Ci guarda la Luna, così come noi…

scrivo perché ci sei.

Ma chi siamo noi?

 

Come disorienta l’Oriente!

Ci saranno damaschi a Damasco?

Raffiche di mitra,

bambini sui libri…

da vetri liquidi occulti

guardano…

 

Canti lontani ad Aleppo.

Se la ruota non gira

C’è sempre qualcosa…

che continua  a girare…

e noi?

Tra l’orologio e le stelle

Il monolite e la storia,

dietro il velo di sempre,

Siria… questo è il tuo mistero.

 

Alberto Liguoro