BREVI NOTE circa la SCISSIONE di RENZI

 

 

Con una lunga intervista a “La Repubblica” di oggi, 17.9.2019, corredata da articoli di vari commentatori, Matteo RENZI ha spiegato le ragioni della sua scissione, che lui chiama “NOVITA’”.

Non ho la giusta competenza, la dimestichezza e l’attitudine di politica attiva, per commentare, criticare, proporre, anche se devo, onestamente riconoscere che il mio pensiero è sempre stato che la mania di dividersi è un male endemico della sinistra italiana; ho quindi accolto con grande contrarietà d’animo questa notizia.

Tuttavia non voglio esimermi dal fare qualche osservazione, da cittadino di questa Repubblica, in applicazione del famoso detto naderiano, che invita tutti ad occuparsi di politica.

L’intervista è punteggiata da parole-chiave:

E’ più volte menzionato l’obiettivo primario, o addirittura esclusivo, del suo impegno politico, che è quello di “combattere il salvinismo nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche”, in quanto vero unico nemico della vita democratica nel nostro Paese. “I prossimi anni li voglio passare in contrapposizione frontale contro il populismo di Salvini” (bellissima l’espressione “fare la GUERRA a chi semina ODIO”).

“Mentre noi litighiamo sul nulla, sta cambiando il mondo. L’intelligenza artificiale rivoluziona le aziende, la quotidianità, la vita, nelle città. Il populismo non conosce l’intelligenza artificiale, il populismo è stupidità naturale”; come dimostrato, tra l’altro dall’obbrobrio delle “povere vite prese in ostaggio da Salvini sui barconi”. La loro fondamentale difesa discende dai “valori di umanità e di umanesimo che abbiamo nel nostro dna”, che, in  quanto tali, possono fare sì che l’Italia divenga “un laboratorio di innovazione spaventoso”.

Alla “famosa” richiesta dei PIENI POTERI, associa nefaste e difficilmente fronteggiabili conseguenze, dall’uscita dall’Euro, alla nomina all’ENI, di dirigenti asserviti ai russi, alla recessione pilotata da infondate promesse e fake news, fino all’aumento di IVA e SPREAD, che avrebbe “messo in ginocchio le imprese”.

Il nuovo partito dovrebbe recuperare l’originaria intuizione del PD quale “partito all’americana capace di riconoscersi in un leader carismatico, fondato sulle primarie”.

“Oggi il PD è un insieme di correnti. E temo che non sarà in grado DA SOLO, di rispondere alle aggressioni di Salvini e alla difficile convivenza con i 5Stelle”.

E qui, tanto per usare una espressione abusata ultimamente, faccio “un passo indietro”, non avendo, nel mio bagaglio intellettivo, la capacità di interloquire su come deve “essere o non essere” un partito, la rispondenza alla tradizione politica e culturale italiana, dell’ottica renziana, la giustezza della stessa ecc.

Lamenta “la mancanza di visione sul futuro” del PD.

Segnala, con orgoglio, la vocazione femminista dell’assetto del nuovo partito, con la presenza e la guida di una leader politica, quale Teresa Bellanova.

Il nuovo partito sarà “uno spazio di libertà per tutti. Parleremo dell’Italia 2029, dei prossimi 10 anni, non dei prossimi 10 giorni”.

Auspica il monocameralismo, il doppio turno, “un sistema in cui la sera si sa chi ha vinto le elezioni”.

“La prima elezione cui ci presenteremo saranno le politiche, sperando che siano nel 2023. E poi le Europee del 2024. Abbiamo tempo e fiato”.

Lancia un segnale positivo alla SINISTRA nel suo insieme: “Non mi sentirete mai parlare male di Zingaretti o Orlando o Franceschini: a loro mando un abbraccio e auguro buon lavoro. Quando una storia finisce, finisce. Restiamo amici, se vi va. Ma anche se non vi va, per noi non sarete mai nemici”.

Ed altro ancora.

Fatta questa premessa riassuntiva, dirò poche cose:

  1. E’ certamente vero che nella vita pubblica moderna, la necessaria alternanza tra DESTRA (o Centro/Destra) e SINISTRA (o Centro/Sinistra), quale che sia il sistema elettorale che si adotti: MAGGIORITARIO o PROPORZIONALE, tuttavia essenzialmente RAGIONEVOLE, comporta che il VERO NEMICO sia il nuovo FASCISMO (e i suoi naturali corollari: sovranismo, razzismo, xenofobia, intolleranza religiosa, autoritarismo, maschilismo ecc.); mentre tutte le altre IDEOLOGIE, i diversi SISTEMI ecc. possono considerarsi AVVERSARI, ma non antagonisti.

     

  2. Tuttavia dovremmo trarre buon ESEMPIO da quello che fu l’ANTIBERLUSCONISMO. A suo tempo si credette che la decisa contrapposizione al sistema affaristico, di corruttela, di nepotismo e di evasione fiscale, facente capo, secondo il comune sentire, all’entourage berlusconiano, fosse un collante sufficiente per tenere UNITE le FORZE DEMOCRATICHE. Invece non fu così perché avvenne a discapito di alleanze costruttive, progetti ecc. che rimanevano nei residui di tempo.

  3. Oggi occorre assolutamente evitare lo stesso errore. La vita democratica nel nostro Paese, ha molte anime, derivanti anche dalla nostra storia; è giusto, quindi, che abbiano riferimenti, interessi, valori ideali diversi, ma essi non possono essere dispersivi; devono comportare, alla fine una strategia, un sistema di accordi, visto che, a quanto pare, non è possibile proprio l’UNITA’.

    Tuttavia ciò non può e non deve accadere SOLO in chiave ANTISALVINIANA.

    E’ necessario fare proposte, sperimentare novità, immaginarsi un Paese alacre, pieno di risorse anche intellettuali, non un Paese in trincea a fronteggiare il LEGHISMO SALVINIANO.

     

  4. Non aggiungo altro, se non per richiamare l’attenzione sull’IMPORTANZA che la SINISTRA (o il Centro/Sinistra per chi preferisce un lessico più soft) non si limiti a SOPRAVVIVERE, ma si AFFERMI come area di PRIMARIA RILEVANZA, in quanto FORZA IDEALE, se non unica, principale, idonea ad AFFRONTARE i GRAVISSIMI PROBLEMI dei nostri tempi, che non sono le baruffe chiozzotte dei Politici, ma l’INQUINAMENTO, il SOVRAFFOLLAMENTO, la DEFORESTAZIONE, gli SCONVOLGIMENTI CLIMATICI, ecc. dell’intero PIANETA.

    Dico questo con ONESTA’ intellettuale e BUONA FEDE perché è del tutto EVIDENTE, ed anche SCIENTIFICAMENTE riscontrabile che, se sarà il POTERE di pochi a prevalere e non la VOLONTA’ DIALETTICA, la CAPACITA’ di SCELTE di un congruo numero di PERSONE, quei POCHI, molto DIFFICILMENTE, anzi sostanzialmente PER NIENTE, useranno il loro POTERE in chiave ALTRUISTICA e SALVIFICA.

    E questo vale per TUTTI, anche per quelli NON militano per il BENE, ma solo per il proprio interesse; in concreto non vogliono SALVARSI, non gliene frega nulla; non credono che qualcosa possa mettere in discussione la loro stessa ESISTENZA, che, ritengono, comunque, sempre sarà salvaguardata. Molti VIVONO in questa BOLLA di SAPONE mentale.

    Questo è anche il PUNTO FOCALE della grande responsabilità degli UOMINI POLITICI che si riconoscono nei termini suddetti.

     

    17 settembre 2019