ACERRA e SAVIANO 25 APRILE 2022

Cerimonia ad Acerra per il 25 APRILE 2022 con la partecipazione del Capo dello Stato.

 

Siamo al Castello dei Conti, sede prescelta per l’evento.

Si entra superando un largo ponte sull’antico fossato.  Nell’androne è situata la lapide che ricorda la motivazione della medaglia d’oro al valor civile riconosciuta ad Acerra nel 1999 (56 ANNI dopo i fatti), con l’elenco delle oltre 90 vittime civili, tra cui molti bambini, anche piccolissimi, provocate dall’esercito tedesco ai primi di ottobre del 1943.

 

Presenti alla cerimonia, Rappresentanti delle Istituzioni e Autorità Civili e Religiose, e qualificati Studiosi della Resistenza.

Menziono, per la qualità dei loro interventi, oltre al Presidente della Repubblica, il Sindaco di Napoli Manfredi, il Governatore della Regione Campania De Luca, la professoressa di Storia della Resistenza, Isabella Insolvibile.

 

Davvero eccellente l’intervento di quest’ultima, dotata di grande conoscenza della materia e capacità comunicativa; non a caso, citata nel suo discorso dal Presidente Mattarella.

Ha collegato con grande forza argomentativa tutte le stragi che ci sono state in Campania nel settembre del '43 (compresa quella di Nola, diversa perché la prima contro MILITARI ITALIANI, che sono stati decimati e dispersi, per cui, successivamente, la Wermacht ha avuto CAMPO LIBERO nel massacrare i CIVILI, che pure si sono coraggiosamente difesi e hanno contrastato e ritardato le azioni di guerra dei Tedeschi).

 

Il Sindaco di Napoli ha tratto le fila di questo discorso, già analogamente trattato altre volte, sottolineando come le 4 Giornate di Napoli furono l’evento conclusivo; il successo della cacciata dei nazisti, a coronamento di tutto quello che era accaduto prima.

 

Equilibrato e vicino ai sentimenti popolari, l’intervento di Mattarella che, nel paragonare la Resistenza di allora, a quello che sta accadendo oggi in Ucraina, non poteva spingersi molto nella terra di nessuno della diatriba sull’inviare o non inviare armi ai combattenti di Zelensky, senza invadere, impropriamente il campo delle scelte politiche, e sull’argomento che si è affacciato della questione di Acerra, località di riferimento della c.d. “Terra dei Fuochi”, ha dovuto glissare, stante la presenza di de Luca, al quale più competeva l’argomento.

Questo ha comportato qualche cedimento nella spontaneità e generosità tradizionalmente presenti nelle sue parole.

 

Apertamente contestato dai cittadini, in larga misura, e dal Vescovo di Acerra, l’intervento di De Luca che ha inopinatamente NEGATO l’attualità della “Terra dei Fuochi” che sarebbe ormai solo un ricordo, stante il capillare e continuo monitoraggio del territorio, laddove le opere di bonifica sono ancora palesemente carenti e il  numero elevato di tumori dovuti all’inquinamento tossico, chimico e industriale diffuso nell’aria, nell’acqua e nella terra, soprattutto con riferimento ai bambini è assolutamente inaccettabile e per lo più, ancora irrisolto.

RESISTENZA è anche quella del POPOLO ACERRANO contro questa piaga che non viene compresa, o viene ignorata, da quegli stessi SOGGETTI PUBBLICI che dovrebbero affrontarla.

 

Prendo spunto qui per sottolineare l’interessante distinzione che nei dibattiti sugli eventi commemorativi della LIBERAZIONE, ad Acerra, come a Saviano, dove mi sono, nel pomeriggio, recato perché, nella locale sede ANPI è stato proiettato il documentario di Felice Ceparano sulla strage di Nola, avvenuta alcuni giorni prima di quella di Acerra,

tra RESISTENZA e GUERRA di LIBERAZIONE.

La PRIMA nasce nella coscienza popolare già al momento in cui essa è FERITA; ad esempio le famiglie che nel 1938, quando furono varate in Italia le leggi razziali, aiutavano o nascondevano gli ebrei, facevano in tal modo RESISTENZA alle inique leggi del REGIME.

 

La SECONDA nasce dalla LOTTA di un POPOLO contro un ESERCITO STRANIERO che lo invade e lo opprime, e si intreccia in genere con la PRIMA (questo accade oggi in Ucraina e accadde in Italia dopo l'8 settembre del '43).

Evento tipico quello delle 4 GIORNATE di NAPOLI.

Ma non fu l'UNICO: tutte o quasi le CITTA' ITALIANE, sull'esempio di ciò che accadde a Napoli, si liberarono e furono aiutate dai PARTIGIANI prima ancora che sopraggiungessero gli ALLEATI.

 

Lasciatemi concludere con le parole che spontanee mi affiorano nella mente:

 

W L'ITALIA LIBERATA dal NAZIFASCISMO;

W L'UCRAINA non ancora LIBERATA DALL'INVASIONE RUSSA;

W LA TERRA DEI FUOCHI non ancora LIBERATA, per l’INDIFFERENZA dell'OPINIONE PUBBLICA, la NEGAZIONE e l'INCAPACITÀ di Governanti, Amministratori ed altri Responsabili, dall'INQUINAMENTO AMBIENTALE creato dall’INCURIA e dall’EGOISMO degli Uomini.

 

Forio 26 Aprile 2022                                                       Alberto Liguoro